Edema corneale

26 Gennaio 2017

Che cos’è

L’edema corneale è una condizione patologica in cui la cornea, la parte esterna e trasparente dell’occhio, presenta un eccessivo accumulo di liquidi nel suo strato più interno, detto stroma.
Per mantenere le sue caratteristiche di trasparenza, la cornea è mantenuta in uno stato di idratazione ottimale dall’attività di barriera dell’epitelio corneale, lo strato di rivestimento esterno, e dall’attività dell’endotelio corneale, un sistema attivo di pompe naturali che rimuove l’acqua in eccesso.

Questi processi fisiologici possono però essere alterati in determinate condizioni patologiche, in cui la cornea può imbibirsi eccessivamente di liquidi, con conseguente aumento di spessore e perdita della sua trasparenza.

Che cosa comporta

 

 

L’edema corneale rappresenta sicuramente una condizione spiacevole per il paziente, in quanto può causare visione distorta e offuscata (l’impressione che si ha è di vedere attraverso un vetro smerigliato), aloni attorno alle luci, arcobaleni di colori. Può anche causare, nelle fasi più avanzate, dolore intenso e/o danno permanente della trasparenza corneale. Poiché i sintomi precoci sono simili a quelli di una cataratta, un esame oculare è necessario per un’appropriata diagnosi.

Cause

Le principali cause dell’insorgenza di un edema corneale sono:

  • Alterazioni dell’epitelio corneale
    Quando la cornea viene privata dell’integrità dello strato epiteliale superficiale, lo stroma sottostante si imbibisce di fluido lacrimale, e dopo circa 4-6 ore può arrivare ad un aumento di spessore doppio rispetto al valore iniziale. L’epitelio agisce come barriera al flusso di acqua dal fluido lacrimale allo stroma e qualsiasi evento che ne alteri la struttura come traumi, infiammazioni, infezioni, ecc., provoca rigonfiamento e opacamento della cornea. L’edema epiteliale è tuttavia transitorio: una volta ristabilita l’integrità dello strato epiteliale si risolve nel giro di qualche giorno; la sua gravità, inoltre, varia nell’arco della giornata: provoca, infatti, maggiori disturbi la mattina dopo il risveglio del paziente, mentre migliora progressivamente durante il giorno.
    L’edema epiteliale può essere causato da tutte quelle situazioni che alterano, anche temporaneamente, la struttura dell’epitelio, come l’uso continuo di lenti a contatto, l’uso cronico di colliri contenenti conservati (es. il benzalconio cloruro), traumi oculari e interventi chirurgici (ad esempio la chirurgia refrattiva, il cross-linking corneale).
  • Disfunzioni endoteliali
    L’endotelio è un monostrato di cellule che regola in maniera ottimale la quantità d’acqua presente nella cornea; funge infatti da barriera semi-permeabile e da pompa attiva che porta fuori dallo stroma corneale il liquido in eccesso, garantendo alla cornea le sue caratteristiche di trasparenza.
    L’idratazione stromale è anche regolata dalla funzione barriera dell’endotelio, realizzata tramite giunzioni strette (tight junctions) tra le cellule endoteliali stesse.
    Tali funzioni dell’endotelio possono essere compromesse, in modo temporaneo, come nel caso di intervento di cataratta in pazienti con nuclei particolarmente duri in cui il chirurgo deve impiegare una maggiore quantità di ultrasuoni, o in modo permanente, come nel caso della distrofia di Fuchs, una patologia congenita caratterizzata da uno scompenso dell’endotelio che va incontro ad un progressivo deterioramento con formazione di “bolle” di fluido nello stroma.
    L’edema endoteliale può essere causato anche da traumi perforanti e da corpi estranei, da glaucoma acuto, ecc.

Trattamenti

Due sono gli obiettivi del trattamento dell’edema corneale: il ripristino dell’acuità visiva e la risoluzione della sintomatologia e del dolore, nei casi più gravi.
L’approccio terapeutico all’edema corneale prevede anzitutto la eliminazione della causa scatenante. Quando l’edema è causato da una elevata pressione oculare innanzitutto bisogna ridurre la pressione mediante farmaci ipotensivi. Se la causa dell’edema è una severa infiammazione, l’edema è reversibile attraverso una risoluzione di quest’ultima (a meno che non si siano verificati danni irreversibili all’endotelio). La corretta gestione delle lenti a contatto sarà la cura per quelle situazioni causate da un uso improprio delle stesse. Nell’edema secondario a scompenso endoteliale, come nelle distrofie endoteliali (Fuchs), la soluzione è la sostituzione della chirurgica della cornea (cheratoplastica) o della sua parte malata (cheratoplastica endoteliale).
A livello topico, la terapia specifica per l’edema corneale consiste nell’instillazione di colliri, detti iperosmotici, capaci di “richiamare” l’acqua in eccesso dalla cornea verso la superficie. Le sostanze ipertoniche come il cloruro di sodio ed il mannitolo, utilizzate per via topica, possono essere utili per accelerare la risoluzione dell’edema, come ad esempio dopo interventi di facoemulsificazione particolarmente impegnativi o dopo cheratoplastica. Possono essere inoltre utili per migliorare la capacità visiva nell’edema cronico.
Gli agenti iperosmotici, rimuovendo il liquido in eccesso, producono un rischiaramento della cornea specialmente nei primi stadi dell’edema epiteliale. Ad essi non è ascrivibile un’azione farmacologica ma un’attività normalizzante della pressione osmotica tissutale, in particolare subito dopo interventi chirurgici sull’occhio. In decenni di largo impiego di preparati ad attività iperosmotica, impiegati topicamente nel sacco congiuntivale, si è dimostrato che essi presentano:

  • nessuna reazione avversa seria
  • nessuna tossicità anche per trattamenti protratti
  • nessuna attività irritante o allergizzante
  • una ottimale tollerabilità locale